I 38 Fiori di Bach sono il risultato di una ricerca che ha avuto per oggetto la particolare oscillazione emessa dai fiori di alcune piante. Colui che li ha scoperti è un medico inglese, Edward Bach, vissuto tra la fine dell’800 ed i primi decenni del secolo scorso.
Secondo il dottor Bach i 38 fiori corrispondono ciascuno ad un particolare modello reattivo dell’animo umano (paura, incertezza, panico, ansia, depressione ecc.) e possiedono capacità vibrazionali in grado di agire positivamente sugli stati emotivi.
Batteriologo ed Omeopata, Bach lavorò per anni in ospedale, curando i pazienti e svolgendo al tempo stesso attività di ricerca. La sua esperienza di medico e l’innata sensibilità, lo portarono presto ad osservare che la malattia in genere ha origine da una alterazione della sfera emotiva del paziente, ciò lo spinse alla ricerca di nuove cure, adatte a guarire l’uomo non solo nel corpo, ma anche nella mente.
L’Edward Bach giovane visse in un periodo storico caratterizzato da una forte fiducia nel progresso scientifico e tecnologico. Sono anni in cui si verificano importanti scoperte in questi campi che portarono i più a ritenere che un tale avanzamento nel campo scientifico avrebbe avuto effetti determinanti anche per l’evoluzione sociale dell’uomo.
Con la Grande Guerra (1915-18) si ebbe un ribaltamento del pensiero collettivo. Al termine del conflitto si verificò una forte instabilità economica, con conseguente impoverimento della popolazione, ma furono soprattutto gli effetti sull’equilibrio della Psiche Umana a destare preoccupazione e l’attenzione di molti psichiatri. I sintomi che i pazienti lamentavano diffusamente ai loro medici nel periodo post-bellico erano: palpitazioni, insonnia, tremori, paralisi e così via. In Inghilterra questo fenomeno prese il nome di Shellshock, ovvero psicosi post-traumatica.
Il lavoro di Bach in questo periodo diventò frenetico ed in pochi anni arrivò a scoprire i 38 Fiori, che ancora oggi molti medici, farmacisti ed erboristi utilizzano. Secondo il dottor Bach, ciascuna creatura vivente (uomo, animali, piante), ha in sé la capacità di auto-guarigione, i Fiori ci aiutano a ristabilire il contatto con la nostra interiorità ed a superare gli stati d’animo negativi.
Negli ultimi decenni abbiamo assistito ad eventi che stanno causando una profonda trasformazione della nostra società. Gli inarrestabili flussi migratori, gli attentati terroristici, la crisi economica ed occupazionale, sono solo alcuni dei fenomeni che incidono su questo cambiamento. Le trasformazioni sociali ed economiche alimentano sempre più paure, incertezze sul futuro, stati d’ansia.
L’utilizzo dei Fiori di Bach potrebbe costituire un valido supporto per superare queste emozioni negative e per imparare a reagire positivamente a degli stati d’animo determinati da eventi che l’uomo non decide, ma di cui può imparare a gestire gli effetti, grazie all’aiuto che la natura ci offre tramite la floriterapia.
Autore: Patrizia Garozzo