Il Cardo Mariano è una pianta erbacea spontanea che cresce in tutto il bacino del Mediterraneo!
E’ nota in particolare per il principio attivo che si estrae dai suoi frutti, la Silimarina, un antiossidante naturale molto indicato per la riparazione dei tessuti del fegato danneggiati da forti stati di intossicazione causati dall’avvelenamento di un particolare tipo di fungo (Tignosa verdognola), da farmaci, da abuso di sostanze alcoliche o di droghe, da contatto con pesticidi o insetticidi.
Gli estratti del Cardo Mariano sono infatti in grado di catturare i radicali liberi e di impedire che avvenga un processo biochimico (formazione di metaboliti), in grado di causare danni permanenti alle cellule epatiche.
Il Cardo Mariano viene utilizzato come epatoprotettore in quei pazienti che, costretti a particolari cure farmacologiche, possono subire danni al fegato ed è particolarmente indicato nei casi di epatite A, B e C e nei casi di cirrosi epatica, in quanto migliora lo stato di salute generale delle cellule del fegato, riducendo, altresì i valori dell’esame transaminasi.
Il frutto del Cardo Mariano, oltre la Silimarina, contiene altre sostanze ad azione protettiva, in particolare flavonoidi, che svolgono un’azione protettiva sui capillari. In fitoterapia la pianta viene considerata protettiva e rigenerante nei casi di ingrossamento del fegato, alcolismo, tossicodipendenza, mentre viene sconsigliato a coloro che soffrono di ipertensione in quanto contiene tiramina, una sostanza in grado, indirettamente, di causare l’aumento della pressione arteriosa. L’introduzione di Cardo Mariano è inoltre utile in caso di infiammazioni o di allergie di natura alimentare, essendo la pianta in grado di stimolare la produzione di sostanze utili per contrastare questo tipo di fenomeni.
Periodicamente assumo alcuni integratori di Cardo Mariano (capsule), in quanto alcuni anni fa, da una ecografia addominale, mi venne riscontrato un leggero ingrossamento del fegato. In questo modo tengo sotto controllo un inizio di steatosi epatica (presenza di grasso sulle pareti del fegato, con relativo ingrossamento).
In erboristeria la dose consigliata è di 400/1200 mg circa al dì, da dividere in due somministrazioni, preferibilmente prima dei pasti principali.