L’Ippocastano è la pianta che preserva il microcircolo e cura le emorroidi!

L’Ippocastano è la pianta che preserva il microcircolo e cura le emorroidi!

L‘Ippocastano (Aesculus Hippocastanum), conosciuto anche come Castagno d’India, è un albero simile al Castagno, che può raggiungere i 25/30 metri di altezza. La pianta in realtà è originaria della Penisola Balcanica, ma attualmente è diffusa in quasi tutti gli Stati Europei che abbiano un clima temperato.

In Italia l’Ippocastano trova il suo habitat  soprattutto nelle regioni centro-settentrionali e questo è uno dei motivi per cui non mi è mai capitato di vederne uno da vicino, difatti abitando in Sicilia, dal clima piuttosto caldo, le possibilità sono limitate!

Si tratta di un albero che ha origini antichissime e dato che i suoi frutti assomigliano molto a quelli dell nostro albero di Castagno, in passato è capitato che alcuni li ingerissero, senza pensare troppo alle differenti caratteristiche nella forma del frutto, rischiando in alcuni casi l’avvelenamento in quanto i frutti dell’Ippocastano risultano tossici per l’uomo.

La pianta viene utilizzata da sempre per scopi erboristici: in fitoterapia il principio attivo che se ne ricava è l’escina che, unitamente ai flavonoidi contenuti in essa, rendono l’ippocastano un utile rimedio per la cura dei disturbi di circolazione, malattie rettali come le emorroidi e le ragadi anali. In pratica l’ippocastano esercita una funzione antiedemigena e vasocostrittrice, ha proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie.

Il preparato fitoterapico migliora il microcircolo in quanto riduce la permeabilità dei capillari e favorisce il drenaggio dei liquidi che ristagnano nel sistema linfatico, ha proprietà antiemorragiche e riparatrici degli edemi, anche di natura traumatica.

In genere si sconsiglia l’utilizzo dell’ippocastano a coloro che fanno uso di antiaggreganti o anticoagulanti, in gravidanza e durante l’allattamento.

Coloro che ritengono di averne bisogno, chiedano preventivamente il parere del proprio medico o  dell’erborista di fiducia: in genere si consiglia l’assunzione di 40 gocce di macerato glicerico due volte al giorno o in alternativa 800 mg di estratto secco della pianta (sotto forma di capsule) due volte al dì, preferibilmente lontano dai pasti.

Autore: Patrizia Garozzo

Pubblicato da lippocampolucino

Mi chiamo Patrizia Garozzo, scrivo e mi occupo di benessere naturale. Nel blog racconto le mie personali esperienze con i rimedi naturali, i fiori di Bach, pratiche di autoproduzione casalinga. Ritengo che un uso sensato della fitoterapia possa aiutare a mantenere uno stato di benessere naturale se si adotta contemporaneamente uno stile di vita corretto ed una sana alimentazione. Qualcuno si chiederà perché il blog ha un nome di fantasia, in realtà l'Ippocampo Lucino è il protagonista di un mio racconto e per me rappresenta il simbolo di un mondo fragile ed inquinato, che subisce una profonda crisi, causata principalmente dall'uomo e dalle sue azioni. NOTA BENE! Quanto riportato nei miei articoli NON sostituisce il parere del medico curante o di altro professionista del settore.