Autoproduzione in cucina: il gomasio

Autoproduzione in cucina: il gomasio

Ho scoperto il gomasio grazie a mia sorella che me ne parlò per la prima volta più di dieci anni fa.

Mia sorella ha sofferto per anni di ipercolesterolemia, per tale motivo le era stato consigliato dal medico di limitare il consumo di formaggi, in particolare a pasta dura come parmigiano reggiano o pecorino, essendo più grassi.

Un nutrizionista le suggerì di sostituire il classico condimento grattugiato sulla pastasciutta, con un condimento di tipo diverso, il gomasio appunto.

Cos’è il gomasio e quali sono i suoi ingredienti?

Il gomasio è  un condimento vegetale, costituito da semi di sesamo e da sale marino grosso ed ha origine in Giappone dove viene utilizzato come condimento di molte preparazioni culinarie.

Può essere usato anche da chi segue un regime alimentare vegano dato che i suoi ingredienti non provengono dal mondo animale, né da loro derivati.

Il gomasio si può acquistare già pronto in erboristeria o nei negozi di alimenti biologici, io però lo sconsiglio in quanto è possibile autoprodurlo nella vostra cucina in modo molto semplice ed economico, per poterlo gustare sempre fresco.

Come produrre il gomasio in casa?

La ricetta originale prevede l’utilizzo  di utensili specifici, come il suribachi, il tradizionale mortaio giapponese in ceramica e di un pestello in legno, ma poiché non possiedo il mortaio sono passata direttamente al mixer elettrico con un risultato a mio parere soddisfacente.

Ingredienti:

100 gr di sesamo;

20 gr di sale marino grosso (meglio integrale).

Preparazione:

dopo aver bagnato i semi di sesamo, li scolo e li metto a tostare in una padella ben calda. Abbasso il fuoco e faccio asciugare l’acqua in eccesso fino a quando i semi iniziano a “scaldarsi”, emettendo il buon profumo che li contraddistingue (profumo di pane!) e a tostarsi.

Continuo a mescolare fino a che saranno leggermente dorati, dopodiché li trasferisco in un contenitore largo e capiente per farli raffreddare e frattanto metto a tostare il sale.

Quando questo si sarà ben asciugato (la tostatura serve per togliere umidità al sale), lo lascio a raffreddare.

Frattanto preparo il mixer ed inserisco i due ingredienti, avendo cura, dopo averlo azionato, di non ridurli in polvere, ma quanto basta per “rompere” i semi di sesamo in modo che la sua componente oleosa si amalgami al sale marino.

Se invece si vuole procedere con il metodo tradizionale giapponese, si inserisce per primo nel suribachi il sale marino, lo si pesta grossolanamente e successivamente si procede unendo poco per volta i semi di sesamo, pestandoli insieme al sale marino.

Conservo il prodotto ottenuto in un barattolo sterile in luogo fresco ed asciutto oppure in frigorifero se voglio farlo durare più a lungo (almeno sei mesi).

Perché consumare il gomasio?

E’ un alimento che rende saporiti i nostri piatti e ne bastano piccole quantità: lo aggiungo a minestre, pastasciutte, insalate.

Inoltre contiene grassi di origine vegetale (derivanti dai semi di sesamo) dalle alte proprietà nutrizionali, in quanto il sesamo è ricco di acidi grassi omega 3 ed omega 6, utili per il sistema cardiovascolare, nonché di vitamine e sali minerali (magnesio, calcio, zinco, fosforo), che fanno bene  all’organismo oltre che contrastare la stanchezza fisica e mentale.

Autore Patrizia Garozzo

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Pubblicato da lippocampolucino

Mi chiamo Patrizia Garozzo, scrivo e mi occupo di benessere naturale. Nel blog racconto le mie personali esperienze con i rimedi naturali, i fiori di Bach, pratiche di autoproduzione casalinga. Ritengo che un uso sensato della fitoterapia possa aiutare a mantenere uno stato di benessere naturale se si adotta contemporaneamente uno stile di vita corretto ed una sana alimentazione. Qualcuno si chiederà perché il blog ha un nome di fantasia, in realtà l'Ippocampo Lucino è il protagonista di un mio racconto e per me rappresenta il simbolo di un mondo fragile ed inquinato, che subisce una profonda crisi, causata principalmente dall'uomo e dalle sue azioni. NOTA BENE! Quanto riportato nei miei articoli NON sostituisce il parere del medico curante o di altro professionista del settore.