Il ficus carica mi fu proposto la prima volta da un erborista in gamba che conobbi dieci anni fa, durante un viaggio fatto in Umbria, una Regione d’Italia che amo molto, con alcune incursioni nella vicina Toscana. Ero andata via da casa con disturbi vari al colon ed allo stomaco, che mi accompagnavano già da qualche tempo. Negli ultimi mesi avevo vissuto sul lavoro momenti particolarmente stressanti e non ero riuscita a trovare una soluzione prima della partenza. Così mi ritrovai in visita in questo bellissimo borgo, Bagno Vignoni, a chiedere aiuto al proprietario dell’erboristeria che si affaccia sulla grande vasca pubblica che si trova al centro del paese, da dove sgorgano le calde acque termali!
Il ficus carica (o fico selvatico) è una pianta comune nei paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. In fitoterapia si utilizzano a scopo terapeutico le sue gemme, dalle quali si ricava un macerato glicerico che esercita attività calmante e regolatrice della muscolatura liscia del colon, inoltre, poiché il ficus contiene anche enzimi, ha il potere di regolarizzare la secrezione dei succhi gastrici, attenuando iperacidità e bruciore di stomaco.
La pianta agisce a livello del sistema nervoso centrale, riducendo l’attività dei centri nervosi che regolano la secrezione degli acidi dello stomaco e la motilità intestinale, pertanto si rivela utilissima per contrastare tutte le affezioni gastroduodenali o le contrazioni intestinali alterate (coliti), dovute ad un eccesso di ansia o di stress emotivo.
In presenza di virus intestinali sarebbe bene assumerlo in abbinamento con il ribes nigrum, un antinfiammatorio naturale in grado di svolgere azione protettiva sulle mucose dello stomaco. Solitamente si assumono 40 gg di macerato glicerico al dì, divise in due volte, ma, a mio parere, è sempre utile chiedere al vostro erborista o farmacista di fiducia, dopo aver descritto i vostri sintomi, gli stessi vi consiglieranno anche sul periodo del trattamento, affinché la cura con il fitoterapico abbia una efficacia duratura.