Autore: Patrizia Garozzo
Foto: Salvo Amato
Nelle ultime settimane una mia cara amica mi ha chiesto se conoscessi un rimedio fitoterapico per il drenaggio del sistema linfatico, in grado, quindi, di combattere la cellulite!
Inizialmente non avevo affatto pensato alla pianta del meliloto e solo dopo avere passato in rassegna mentalmente i fitoterapici utilizzati in passato per problemi venosi e drenaggio dei liquidi, mi sono infine imbattuta nel meliloto, ricordando di conoscere gia’ le proprieta’ della pianta, il cui preparato fitoterapico mi fu prescritto alcuni anni fa dal mio medico curante, nel mio caso per sfruttare le sue proprieta’ leggermente sedative ed antispasmodiche e combattere l’irritabilita’ del mio colon.
ll meliloto e’ una pianta erbacea molto diffusa nei terreni aridi ed incolti e la si puo’ trovare con facilita’ lungo il ciglio di strade e sentieri. La pianta ha un fusto lungo e sottile e presenta dei fiori gialli dalla forma a campanula, che alle volte pare che profumino di vaniglia.
I principi attivi del fitoterapico vengono estratti dalle foglie e dalle sommita’ fiorite del meliloto e sono costituiti essenzialmente da flavonoidi, che aiutano a rendere piu’ elastici i vasi sanguigni e dalle cumarine. In particolare queste ultime, favoriscono il drenaggio linfatico, difatti la pianta si rivela preziosa principalmente nei casi di insufficienza linfatica e venosa, per combattere la sensazione di “gambe pesanti”, gonfiori e edemi agli arti inferiori e, di conseguenza, la cellulite!
Mi e’ cosi’ tornato in mente che fui molto colpita dalle molteplici proprieta’ di questa pianta, indicata anche per il drenaggio dei liquidi in eccesso e, quindi, con effetto antigonfiore (questi argomenti su noi donne hanno sempre un certo impatto)!
Le proprieta’ antinfiammatorie ed antigonfiore del meliloto, rendono il preparato erboristico un ottimo rimedio anche contro le emorroidi, per regolare il ciclo mestruale, per combattere il mal di testa da ciclo e contro le vampate di calore in menopausa.
Il meliloto si puo’ assumere sotto forma di tintura madre, in questo caso potrebbe essere utile prendere 30-40 gocce due volte al giorno lontano dai pasti oppure, in alternativa, si puo’ ricorrere a delle capsule di estratto secco della pianta, da assumere nella quantita’ di 500-600 mg al di’ o secondo diversa indicazione dell’erborista o farmacista di fiducia, a cui consiglio di chiedere sempre un parere prima di prendere il fitoterapico, soprattutto se si sta seguendo una terapia con dei farmaci fluidificanti del sangue.