Intestino irritabile e mal di schiena.

Intestino irritabile e mal di schiena.

Quando avevo quattordici anni ho iniziato ad avere disturbi digestivi ed alterazione dell’alveo intestinale, ma ricordando quanto accadeva in quel periodo nella mia vita ed al modo in cui reagivo agli stimoli esterni, tutto ciò non mi stupisce affatto.

Ho una sensibilità emotiva piuttosto spiccata e sopporto forti stress solo per brevi periodi, nel lungo termine il mio organismo si fiacca e cede inesorabilmente.

Nei primi anni della mia adolescenza iniziai ad accusare forti dolori al fianco sinistro e spesso soffrivo di diarrea alternata a lunghi periodi di stipsi. Intorno ai sedici anni il medico curante mi prescrisse una serie di esami clinici ed il clisma opaco per vedere lo stato dell’ultimo tratto dell’intestino, ovvero il colon, ma non risultò nulla di patologico, e la diagnosi definitiva fu “sindrome del colon irritabile”.

Una sindrome che mi porto dietro da trentacinque anni e con la quale ormai convivo a fasi alterne, ma nel tempo molte cose sono cambiate. Innanzitutto il mio approccio con l’alimentazione, ho bandito dalla mia tavola alcuni alimenti quali il latte  o i carboidrati raffinati, tranne in occasioni speciali, e da diversi mesi ho introdotto nella mia dieta giornaliera i semi oleosi, quali mandorle, noci o nocciole.

Purtroppo immancabilmente durante i cambiamenti di stagione si ripresenta uno stato infiammatorio del colon, con dolori al fianco sinistro che si estendono alla parte posteriore del fianco ed alla gamba (una vera e propria sciatalgia).

Fin da ragazzina, ma molto più di frequente da grande, accusavo algie  e contratture sul tratto cervicale e dorsale della colonna vertebrale, dovute principalmente ad una cattiva postura, tuttavia questi sintomi si accentuavano nei casi in cui il mio intestino era particolarmente sofferente.

Diventata più grande e più regolare nei miei cicli mestruali ho iniziato ad osservare che in concomitanza con l’ovulazione, quasi sempre si manifestava un forte dolore al fianco sinistro in corrispondenza del quadrante inferiore, che spariva dopo due, tre giorni al massimo, a meno che l’ultimo tratto del mio intestino non fosse già ben bene infiammato di suo, in tal caso il dolore scemava ad ovulazione avvenuta, ma il dolore perdurava con minore intensità.

Queste esperienze personali mi hanno portato a considerare due fattori: eventuali intolleranze alimentari ed il fattore emozionale, entrambi determinanti per lo scatenarsi dell’infiammazione intestinale.

Ma come collegare l’irritazione del colon ai dolori alla schiena?

Negli anni mi è capitato di porre la domanda a più di un medico, ma mi e’ stato sempre risposto che non esiste alcun collegamento tra le due cose. Alquanto frustrante.

Circa due anni fa mi è capitato di riprendere l’argomento con il mio attuale medico curante, una dottoressa specializzata in anestesia, omotossicologia e fitoterapia, con un approccio olistico ai sintomi del paziente, la quale con molta serenità mi ha detto che il collegamento c’è, eccome se c’è.

All’interno della cavità addominale esiste un vero e proprio organo (riconosciuto come tale solo di recente dalla scienza medica), denominato mesentere. Esso è formato da due strati che sono costituiti dallo stesso tessuto del peritoneo – da cui hanno origine – chiamati foglietti. Tra questi scorrono vasi sanguigni, vasi linfatici, nervi e tessuto.

La funzione meccanica  del mesentere è quella di ancoraggio delle anse intestinali alla parete posteriore addominale, per intenderci quella parte a cui è attaccata la nostra colonna vertebrale, assicurando sia la stabilità che la possibilità di movimento del nostro intestino, per cui è logico desumere, cosi concludeva il mio medico, che se si infiamma l’intestino anche il mesentere ne risente e conseguentemente anche la colonna.  Ma non è tutto.

Gli altri organo sono anch’essi legati alla parete posteriore da alcune strutture che ricordano molto i legamenti. Tali legamenti avvolgono il viscere e si inseriscono in prossimità della colonna vertebrale, influenzandone la mobilità.
Per cui se  il nostro colon è gonfio, teso, sofferente, creerà una trazione sulle vertebre con conseguente riduzione della mobilità e dolore e così si spiega il perché di dolori vertebrali lontani rispetti all’intestino, come il collo ed il tratto dorsale.

Il nostro corpo prova a compensare ma, nel lungo periodo,  se lo stimolo irritativo che parte  dall’organo persiste,  mal di schiena ripetuti o cronicità del dolore, diventano assolutamente “normali”.

Per tale motivo in questi casi e’ importante rivolgersi ad esperti del settore, come nutrizionisti  ed osteopati.

Tenete conto che anche il fattore emozionale è molto importante in caso di intestino irritabile pertanto, in attesa di una valutazione del vostro stato di salute da parte di professionisti esperti, vi consiglio di utilizzare tisane alla malva o all’escolzia, due piante che hanno il potere di lenire e “calmare” l’eccessiva irritabilità del colon.

Autore: Patrizia Garozzo

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Pubblicato da lippocampolucino

Mi chiamo Patrizia Garozzo, scrivo e mi occupo di benessere naturale. Nel blog racconto le mie personali esperienze con i rimedi naturali, i fiori di Bach, pratiche di autoproduzione casalinga. Ritengo che un uso sensato della fitoterapia possa aiutare a mantenere uno stato di benessere naturale se si adotta contemporaneamente uno stile di vita corretto ed una sana alimentazione. Qualcuno si chiederà perché il blog ha un nome di fantasia, in realtà l'Ippocampo Lucino è il protagonista di un mio racconto e per me rappresenta il simbolo di un mondo fragile ed inquinato, che subisce una profonda crisi, causata principalmente dall'uomo e dalle sue azioni. NOTA BENE! Quanto riportato nei miei articoli NON sostituisce il parere del medico curante o di altro professionista del settore.