Macco di fave di S.Giuseppe

Macco di fave di S.Giuseppe

Il Macco di fave di S. Giuseppe appartiene indubbiamente ai piatti della tradizione, perlomeno in Sicilia, dove sono nata ed abito!

I miei ricordi di bambina legati al mese di marzo mi rimandano sempre a questa pietanza, che viene preparata tradizionalmente in occasione della festa di S. Giuseppe e consumata anche fredda  nei giorni seguenti, se ne avanza. La sua preparazione e’ semplicissima ed appartiene ad una cucina povera, casalinga, che ha il sapore delle cose buone, un cibo che da’ conforto.

INGREDIENTI per 6 persone:

500 g di fave secche sbucciate

1 ciuffetto di finocchietto selvatico

1 dado vegetale biologico

250 g di spaghetti spezzati

pepe nero q.b.

acqua q.b.

PREPARAZIONE:

La sera precedente alla preparazione del piatto mettete le fave in ammollo con acqua in un tegame ampio. Il giorno seguente le fave avranno raddoppiato il loro volume, scolatele e mettetele in una pentola capiente, aggiungete il finocchietto ed il dado e copritele con l’acqua.

Andranno cucinate a fuoco basso per un’ora e mezza circa, mescolando di tanto in tanto ed aggiungendo acqua o aggiustando di sale, se necessario.

Quando le fave saranno scotte, spegnete il fuoco ed in una pentola a parte mettete a scaldare dell’acqua aggiungendo una presa di sale. Quando l’acqua bolle versate la pasta, mescolate e prima che finisca la cottura togliete un po’ di liquido in eccesso ed aggiungete cinque mestoli di crema di fave, amalgamate bene e completate la cottura.

Versate sopra ciascuna porzione di Macco d fave un cucchiaino di olio extravergine ed una spolverata di pepe nero appena macinato.

Nella mia ricetta ho utilizzato della pasta di mais e riso che rende il piatto adatto anche per i celiaci. Buon appetito.

Autore: Patrizia Garozzo

Foto dell’autore

 

Pubblicato da lippocampolucino

Mi chiamo Patrizia Garozzo, scrivo e mi occupo di benessere naturale. Nel blog racconto le mie personali esperienze con i rimedi naturali, i fiori di Bach, pratiche di autoproduzione casalinga. Ritengo che un uso sensato della fitoterapia possa aiutare a mantenere uno stato di benessere naturale se si adotta contemporaneamente uno stile di vita corretto ed una sana alimentazione. Qualcuno si chiederà perché il blog ha un nome di fantasia, in realtà l'Ippocampo Lucino è il protagonista di un mio racconto e per me rappresenta il simbolo di un mondo fragile ed inquinato, che subisce una profonda crisi, causata principalmente dall'uomo e dalle sue azioni. NOTA BENE! Quanto riportato nei miei articoli NON sostituisce il parere del medico curante o di altro professionista del settore.