Ultimamente una mia amica mi ha parlato spesso della mirra e delle sue proprietà benefiche sulle prime vie respiratorie! Poiché non le conoscevo, ho voluto documentarmi ed ho scoperto innanzitutto che la mirra è una gommoresina ricavata da una specie di pianta, la Commiphera, appartenente alla famiglia delle Burseraceae nella quale mi ero imbattuta qualche tempo fa, quando avevo scritto di un’altra gommoresina, nota per le sue proprietà antimicrobiche ed antinfiammatorie, ovvero la boswellia serrata http://lippocampolucino.altervista.org/218-2/.
La mia amica mi ha decantato le proprietà disinfettanti e cicatrizzanti della mirra su diverse affezioni del cavo orale, come ad esempio nel caso di tonsilliti, stomatiti, gengiviti ed afte, per le quali si ricorre alla tintura madre per effettuare risciacqui o gargarismi. L’utilizzo della mirra per contrastare le problematiche delle prime vie respiratorie, consentito in via ufficiale, è soprattutto di tipo esterno, in particolare per combattere fastidiosi mal di gola, tuttavia, dopo essermi documentata, sono venuta a conoscenza che l’olio essenziale viene usato fin da tempi antichissimi per le sue riconosciute proprietà espettoranti e carminative sul tratto gastro-enterico.
Sembrerebbe che anche nella medicina indiana la mirra venga utilizzata oltre che per le sue riconosciute proprietà antinfiammatorie sul cavo orofaringeo, altresì per attenuare disturbi gastrici ed addirittura contro i dolori mestruali.
La pianta da cui si ricava la mirra è originaria dei paesi del Nord Africa, della penisola arabica e dell’India. Sulla superficie del suo arbusto si formano dei grossi nodi da cui fuoriesce la gommoresina, un impasto dal colore giallastro e dall’odore intenso e speziato, molto utilizzato nell’industria profumiera e non solo.
Gli antichi Egizi sfruttavano le proprietà antimicrobiche e conservanti dell’olio essenziale ricavato dalla mirra per le imbalsamazioni dei corpi dei cadaveri e siffatte proprietà sono state trasmesse alle popolazioni successive, fino ad arrivare ai giorni nostri, tanto è vero che nei Paesi dove cresce la pianta da cui si ricava la gommoresina, la mirra viene utilizzata ancora oggi per curare eczemi, dermatiti e micosi.
Studi recenti sembrerebbero inoltre dimostrare la sua efficacia contro il diabete, in quanto in grado di ridurre i livelli di glucosio nel sangue e di aumentare la secrezione di insulina prodotta dall’organismo.
La mirra potrebbe causare disturbi gastrici quali nausea, vomito o diarrea, pertanto per la sua assunzione e per ogni indicazione terapeutica, il mio consiglio è di rivolgersi sempre al proprio medico o al farmacista di fiducia.
Autore: Patrizia Garozzo
Foto dell’autrice