Da bambina, durante la stagione invernale, quando capitava di ammalarmi, mia madre mi faceva bere una bella spremuta di arance zuccherata: la mia gola già in fiamme si risentiva dell’asprezza dell’agrume, ma finalmente ero costretta a consumare uno dei frutti che oggi amo molto, ma che non apprezzavo molto durante l’infanzia.
In passato, quando ancora non si conoscevano le sue proprietà e gli elementi che la contengono, la mancanza di vitamina C provocava parecchi danni alla salute dell’uomo: stanchezza, perdita di capelli o dei denti, emorragie, dolori muscolari ed articolari erano frequenti ed in alcuni casi la carenza di questo prezioso elemento dalla dieta giornaliera, poteva portare addirittura alla morte (scorbuto).
Solamente verso i primi del ‘900 si comprese che la malattia dello scorbuto si combatteva con l’assunzione di acido ascorbico, ovvero con la vitamina C, contenuta in molti cibi ed in particolare negli agrumi. Gli studi condotti a partire da quegli anni sulla vitamina C hanno portato alla conclusione che si tratta di un eccezionale antiossidante, in grado di contrastare l’azione ossidativa delle cellule da parte dei radicali liberi, che stimola la produzione di collagene nel corpo, agisce come agente riparatore nei casi di ferite o ulcerazioni, aiuta l’assorbimento del Ferro, accelera l’eliminazione dei metalli tossici da parte dell’organismo, rafforza le difese immunitarie.
L’uso di vitamina C è inoltre indicato per proteggere e rendere più elastici i vasi sanguigni e di conseguenza per migliorare la circolazione venosa. Poiché è stato riconosciuto che la vitamina C aiuta l’organismo ad eliminare il colesterolo in eccesso, si ritiene che sia necessaria per prevenirne l’accumulo nelle arterie e la conseguente occlusione, proteggendo l’organismo dallo sviluppo di alcune malattie a carico dell’apparato cardiocircolatorio.
La vitamina C e’ un eccellente antinfiammatorio dei vasi ed e’ ottimo se usato per contrastare stati edematosi per cui puo’ rivelarsi un ottimo alleato anche per combattere le emorroidi.
Autore: Patrizia Garozzo
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