Da alcuni anni sentiamo di frequente parlare di dieta del digiuno come forma di prevenzione di malattie molto gravi, soprattutto di tipo oncologico. Autorevoli esponenti nel campo della medicina, quali il prof. Umberto Veronesi ed il dott. Franco Berrino (Istituto Nazionale dei Tumori), sono da tempo convinti assertori dell’importanza, per la salute dei propri pazienti, di una dieta che preveda una restrizione calorica e l’eliminazione di proteine e grassi di origine animale.
Gli studi del dott. Valter Longo, classe 1967, origini calabresi, traferitosi giovanissimo negli Stati Uniti, si inseriscono perfettamente in quest’ottica.
Valter Longo si laurea presso l’Università del Texas, specializzandosi in Biochimica. Il suo interesse per la nutrizione e la longevità, lo porta all’Università di Los Angeles per il dottorato di ricerca, dove studia l’effetto della restrizione calorica sul processo di invecchiamento. La sua attività di ricerca in laboratorio diventa inarrestabile e dopo anni di ricerca e numerosi test clinici elabora la dieta Mima-Digiuno, sua prima importante scoperta.
Si tratta di uno schema alimentare piuttosto semplice, accettato volentieri dai pazienti a cui viene proposto perché non prevede un totale digiuno.
In sintesi la dieta Mima-Digiuno prevede il consumo di verdure e di grassi di origine vegetale (noci, mandorle ecc.), si effettua sotto controllo medico, per 5 giorni, ogni 3 mesi circa. Si è dimostrata molto efficace nel ridurre il grasso addominale, quindi per il diabete, il colesterolo alto, problemi cardiovascolari, per le recidive del cancro. Pare che i controlli successivi sui pazienti mostrino un perdurare dei benefici sulla loro salute.
Il libro ‘La dieta della Longevità’ di Valter Longo è diventato in breve tempo un best seller, segno che l’argomento trattato incontra un crescente interesse nella collettività. I risultati degli studi del dott. Longo sulla dieta tipo di alcuni gruppi di centenari e su come l’assunzione di proteine animali e zuccheri abbia un impatto negativo sui nostri geni e sul metabolismo dell’uomo, determinando l’insorgere di malattie oggi molto diffuse, confermerebbe ulteriormente che esiste un nesso tra ciò che mangiamo e la nostra salute. Secondo lo scienziato è possibile riprogrammare una sana longevità, ma occorre rivedere la nostra alimentazione quotidiana per preservarci da quelle malattie che causano precocemente l’invecchiamento, pertanto consiglia vivamente a tutti una dieta a base di verdure, pochi carboidrati, proteine vegetali e poco pesce, prendendo ad esempio i centenari del suo paese di origine (Molochio), in Calabria.
Sebbene la ricerca in questo settore attenda ulteriori conferme ed approfondimenti, si può affermare che gli obiettivi raggiunti da questo giovane scienziato italiano, trapiantato negli Stati Uniti, sembrano rappresentare un inizio molto promettente per altre scoperte in materia di alimentazione e sua correlazione con la nostra salute.
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